LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE: UN PILASTRO FONDAMENTALE DELLA CURA
Una comunicazione eccellente è un punto critico per ogni professionista della salute1. Essa influisce sulla qualità della cura sanitaria fornita, ha un impatto sulla salute e sulla soddisfazione del paziente, e offre benefici sia al paziente che al medico1. La comunicazione è una competenza clinica fondamentale, perché stabilisce un rapporto di fiducia tra medici e pazienti, e crea una relazione terapeutica1.
In un rapporto basato sulla fiducia, i pazienti possono fornire informazioni che consentano agli operatori sanitari di comprendere meglio la loro situazione, e di ottimizzare le loro condizioni di vita, per esempio, modificando la gestione dell’HIV2. Il coinvolgimento tra operatori sanitari e pazienti sembra avere un impatto importante sui principali risultati nell’aderenza alla terapia antiretrovirale e nella qualità della vita2. Promuovere il coinvolgimento con l’operatore sanitario è necessario per facilitare le competenze che aiutano le persone che vivono con HIV a gestire l’infezione. Per migliorare l’aderenza alla terapia antiretrovirale, gli operatori sanitari dovrebbero lavorare su strategie che permettano di ridurre i sintomi correlati all’HIV e di far sì che saltino meno dosi di farmaci, per ottenere una migliore qualità della vita nelle persone che vivono con HIV2.
1. L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO ATTIVO
L’ascolto attivo è il livello più elevato ed efficace dell’ascolto3. Richiede di prestare attenzione completa a quello che una persona dice, ascoltando con attenzione e mostrando interesse senza interrompere3. L’ascolto attivo, inoltre, richiede di comprendere il contenuto, l’intento e i sentimenti di chi parla3. In effetti, una buona comunicazione, in particolare nel caso dell’HIV, richiede competenza medica professionale, buone doti di comunicazione, comportamento etico, rispetto della dignità della persona con HIV, buone qualità di lavoro di squadra, e attenzione alla riservatezza4. In particolare, il medico non deve fare assunzioni sull’orientamento sessuale né sulle pratiche sessuali della persona.
2. CHIAREZZA E COMPRENSIBILITÀ
È fondamentale che i medici evitino di utilizzare termini tecnici clinici, che potrebbero avere effetti negativi su una comunicazione efficace, dal momento che per il paziente sia la comprensione del messaggio che il medico vuole passare sia la possibilità di rispondere potrebbero essere molto ridotte5. I medici devono, invece, comunicare le informazioni in maniera diretta e semplice, in modo da permettere al paziente di ribattere e di iniziare una vera e propria conversazione incentrata sulla salute5. Il paziente deve essere messo a suo agio in modo che tra medico e paziente ci sia uno
scambio reciproco di domande aperte, senza pregiudizi4.
3. COINVOLGIMENTO DEL PAZIENTE NEL PROCESSO DECISIONALE
Durante la comunicazione il medico può sollevare motivazioni positive e coinvolgere il paziente nelle decisioni di trattamento1. La comunicazione aiuta il paziente a prendere coscienza della propria malattia, dei rischi associati e dei vantaggi di un trattamento adeguato1.
4. COMUNICAZIONE NON VERBALE E GESTIONE DELLE EMOZIONI
La comunicazione non riguarda solo quello che viene detto, ma anche come questo viene detto5. Gli aspetti non verbali della comunicazione sono molto importanti, dato che determinano la soddisfazione del paziente rispetto alle cure mediche ricevute5. Diverse ricerche mostrano che segnali non verbali, come una posizione del corpo leggermente piegata, il mantenimento del contatto fisico e il tono della voce, danno ai pazienti un’indicazione di quanto interesse il medico riponga nella cura della loro salute, e nel valore delle informazioni che i pazienti stessi forniscono5. Occuparsi di una persona che vive con HIV, in particolare, richiede che il medico tenga presenti questioni particolari che riguardano chi vive con l’infezione, i problemi medici, psicologici e sociali coinvolti, e anche lo stigma associato all’HIV4.
5. IL TEMPO GIUSTO PER UN COLLOQUIO DI QUALITÀ
É di grande importanza quindi che i medici possano comunicare bene con i pazienti5. Tuttavia, un’area che sicuramente può essere migliorata in questo ambito è quella di offrire un più lungo tempo di visita, che può, a sua volta, essere un problema dati i limiti di tempo che sono propri della pratica medica, dove un tempo inadeguato di visita è frequentemente una preoccupazione del paziente5.
6. FEEDBACK E MIGLIORAMENTO CONTINUO
Il feedback del paziente è un’informazione rilevante per il miglioramento della prestazione del medico6.
Tale feedback può creare nuove opportunità per imparare in ogni ambiente sanitario6. Questo perché il bagaglio di conoscenze del paziente e la sua vulnerabilità possono offrire un punto di vista diverso nella traiettoria di cura sperimentata di ogni ambulatorio6.
In questo senso, è importante tenere presente l’importanza della continuità di cura, definita come la relazione longitudinale con un medico o un team di cura dedicato alla persona7. In letteratura è ormai dimostrato quanto questo tipo di relazione nella continuità delle cure offra benefici7. Tra le altre cose, la continuità di cura infatti aiuta ad avere a una migliore qualità dell’assistenza, una migliore prevenzione, una riduzione delle visite in emergenza, e una diminuzione delle probabilità di ricovero in ospedale7.
CONCLUSIONE
La comunicazione tra medici e pazienti è vitale per la soddisfazione del paziente, perché adotti un comportamento mirato alla cura della propria salute e all’aderenza alla terapia. Una buona comunicazione, comunque, è significativa solo quando praticata e messa in atto con sincerità con l’obiettivo di ottenere una cura olistica del paziente. Questo, probabilmente, è quello che dovrebbe essere la partenza per ricercare una migliore comunicazione medico-paziente5.